CONCEPT
“Uno show irriverente ed entusiasmante con 20 performer sul palco;
Un musical che ti catapulta indietro nel tempo fino al ‘600, tra mistero e poesia.
Uno spettacolo interattivo, in cui le pareti del teatro diventano tele che gettano colori, forme, idee, tutta l’arte di un Grande.”
Roma nel XVII secolo è casa della chiesa e delle puttane; e di Caravaggio, artista che non discrimina l’una o l’altra.
In scena costumi barocchi stupefacenti, canzoni originali scritte da Marco Savatteri e scene vertiginose che trasformano le Piazze di Roma nello studio del Pittore maledetto e ci trasportano indietro nel tempo, in un viaggio fatto di tinte esuberanti, verso le scene di vita quotidiana di una piazza in cui pulsa il cuore della Roma di allora, perennemente protesa verso l’alto, ma drammaticamente ancorata al suolo.
Tra musiche inedite che spaziano dal sapore barocco fino al rap, eleganti coreografie e duelli di spada all’ultimo sangue viene raccontato Caravaggio, che tramite i suoi Bacco e i suoi Giovanni Battista, non fa che descrivere la natura umana, fisica ed emotiva, una natura disarmante e spaventosa semplicemente in quanto reale, ricca di crepe e di contraddizioni.
LO SPETTACOLO
Gli spettatori, ignari di ciò che li attende, si troveranno coinvolti nel bel mezzo di un intricato mistero. Tutti saranno protagonisti, testimoni, o forse sospetti, di un’eclatante sparizione: il furto di uno dei capolavori del Caravaggio. E così, tra domande, ricerche, intrecci ed ipotesi, si apre il caso. Il fascicolo è pronto. Teatro dell’azione: Palermo. “Uno dei furti d’arte più importanti della storia” – dichiara l’FBI. Chi ha trafugato il Caravaggio? I personaggi delle Opere d’arte più famose al mondo si radunando preoccupati, poi insorgono spaventati, additando l’uomo, creatore e distruttore. Come fidarsi? Le opere si danno alla fuga: scappa l’Arte! E subito la cronaca diventa leggenda, la realtà si fa surreale, finché appare lui: il genio, il maestro, Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.
Sarebbe bello parlargli, ma anche Michelangelo è in fuga: ha ucciso un uomo. Saranno i suoi amici e nemici del ‘600 a tentare di raccontarlo, in un salto continuo tra passato e presente, con storie dette e non dette, mentre la vita brulica a Piazza Navona, in una squallida, santa, puttana, bellissima Roma. Le opere d’arte vogliono scappare, Michelangelo fugge, il quadro rubato è ancora un mistero irrisolto: tre storie diverse si intrecciano indissolubilmente per indagare il potere dell’Arte e la fragilità dei suoi creatori. Fugge un uomo, cosa resta?… L’immortalità. Uno spettacolo interattivo, in cui le pareti del teatro diventano tele che gettano colori, forme, idee, tutta l’arte di un Grande.
Questa caotica storia è il pretesto per conoscere o ri-conoscere il sommo Caravaggio, per tentare di afferrarlo nella sua vita in corsa; ma lo spettacolo è soprattutto un monito per ricordare l’importanza e la sacralità del Patrimonio artistico da tutelare: perché distruzione volontaria di un’opera è un reato imperdonabile. “Caravaggio – La fuga” contempla l’arte e ne definisce la sacralità della stessa, come postulato da sigillare nelle nostre coscienze. Bisogna proteggere la bellezza.